Presanella

Sentiero pensato e percorso con Marzio il 17 settembre 2023, con l'intenzione di raggiungere la cima della Presanella dal versante sud partendo direttamente da casa.

  • Partenza: Carisolo (casa di Verze)
  • Arrivo: Carisolo (casa di Verze)
  • Giorni: 1, con possibilità di spezzare la salita dormendo in bivacco o in tenda.
  • Km: 23
  • D+: 2750
  • Quota max: 3556
  • Tipologia sentiero: EE, con qualche passaggio su roccette e sfasciumi nel tratto finale.
  • Rifugi di appoggio: Bivacco Roberti (2200 m)
  • Attrezzatura: Solita da escursionismo
  • Stagione: Estate avanzata, direi agosto e settembre
  • GPX: link
Cartina

Racconto: L'arte è espressione occasionale di una mente geniale? I quadri di un artista sono spesso mediocri, con qualche punta eccellente, e lo stesso vale per ogni altro campo in cui l'arte si manifesta. Improbabili mostre di Chagall e quadri osceni di Van Gogh, tutto questo è sovrastruttura della critica, di chi con l'arte ci specula e si arricchisce? Ci sono le dovute eccezioni, ma a parte queste, tutto lascia pensare che l'arte la si colga in quelle poche espressioni che manifestano il genio. La nostra salita alla Presanella nasce così: un weekend programmato, la mancanza di un imbrago e del relativo kit, la necessità di un piano alternativo, e infine lei, l'idea che stavamo aspettando. Con l'umiltà che ci contraddistingue, vi presentiamo la nostra Presanella.

Partiamo tardi, dopo cena, da Trento città, con l'idea di raggiungere il piccolo centro abitato di Carisolo, dove passiamo la notte in compagnia di amici. A mezzanotte e mezza siamo a dormire, ma purtroppo per noi è un risposo breve, interrotto spesso dai campanacci delle mucche che brucano fuori casa a orari improbabili. Sei e mezza: ci alziamo e in silenzio mettiamo su un pentolino di tè. Una colazione frugale arricchita solo da qualche biscotto, per temprare lo spirito fin dal primo mattino. Partiamo, scattanti come sempre, e come sempre sbagliamo strada. Le cascate Nardis, imponenti e maestose davanti a noi, ci suggeriscono che dobbiamo tornare indietro fino all'imbocco del sentiero giusto. Lo troviamo. Sono le otto e mezza. Ci inerpichiamo sul ripido pendio, in una lunga salita che ci tiene impegnati per sei ore. Il panorama salendo è da togliere il fiato: sotto di noi la nebbia, sopra di noi solo nuvole, dentro di noi solo gli orsi della Val Rendena. La strada è lunga e il tempo stringe: facciamo una breve pausa. Un camoscio da lontano ci scruta e ci imita, sdraiandosi a terra e fissando il vuoto. Continuiamo in un tripudio di sforzi, mentre due ragazzi del soccorso alpino, incrociati salendo, ci domandano dove abbiamo parcheggiato l'auto. Alla nostra risposta veniamo osannati e cavalchiamo questa scia di complimenti per camminare ancora più svelti fino a che, ormai lontani, ci concediamo un'ulteriore pausa. Davanti all'ultimo e imponente tratto la nostra motivazione vacilla, ma un salame comprato il giorno prima rifulge a sorpresa nello zaino e ci permette di sprigionare tutte le nostre forze: la Presanella è nostra.

Commento: Salita divertente ma lunga. Da non sottovalutare il tratto finale, per il quale, se non si ha dimestichezza con roccette e sfasciumi, consiglio di utilizzare scarponi alti in modo da proteggere almeno le caviglie e i due lati dei piedi. Dare un occhio al meteo: in Presanella spesso piove anche quando danno sole. Noi abbiamo optato per fare l'intera salita in giornata, ma in caso a 2200 metri si può spezzare dormendo al bivacco Roberti, oppure poco più sopra, dove si trova una grande zona pianeggiante per piazzare la tenda in compagnia dei camosci.



Vista dalla cima della Presanella


Cima della Presanella